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Il volume affronta le diverse tipologie, funzioni e linguaggi architettonici che dal Quattro al Seicento caratterizzano in maniera sempre più specifica edifici d'uso pubblico e privato: dai complessi palaziali dei principati italiani alle regge europee, dalle fastose dimore cittadine di mercanti, nobiluomini e cardinali alle ville per gli ozi dei signori e l'organizzazione delle 'imprese' agricole. Molto spazio è dedicato al tema della 'città', dove l'articolarsi di spazi ed edifici di uso collettivo - mercati, fondaci, ghetti, biblioteche, teatri, università, chiese, palazzi pubblici - riflette il moltiplicarsi delle relazioni tra gli abitanti - indigeni e stranieri della stessa città, relazioni che sono alla base di quel comune sentire proprio della civiltà dell'Occidente moderno.